mercoledì 30 ottobre 2019

STEP #04: CITAZIONI

Il mercante di libri maledetti


"La luce meridiana filtrava dalle montagne, rischiarando i pendii e i sentieri della Val di Susa. Al di là della catena rocciosa, da qualche parte, Dominus attendeva con impazienza sue notizie."

Marcello Simoni,Il mercante di libri maledetti,Roma: Newton Compton Editori, 2011, pag.94



"Lasciate alle spalle le mura di Torino, avevano risalito la Dora Riparia fino a raggiungere i sentieri della Val di Susa. Là però trovarono tutte le foresterie, le taverne e persiono i fienili zeppi di pellegrini provenienti dalla via Francigena, e non restò loro che dormire a cielo aperto, ai piedi del monte Pirichiano. Il giorno dopo, in poche ore, avrebbero raggiunto l'abbazia di San Michele della Chiusa."

Marcello Simoni,Il mercante di libri maledetti,Roma: Newton Compton Editori, 2011, pag.94




Una Storia Come Tante


"Quella è la Dora Riparia, uno dei fiumi che bagnano Torino. Mi sporgo dal parapetto di pietra che circonda il piazzale e lo spettacolo che vedo mi toglie il fiato. Milioni di luci brillano laggiù in fondo, come se il firmamento si fosse adagiato sulla terra, come una coperta. Di lato due grandi specchi traslucidi, circondati di tremule fiammelle, riflettono il cielo color carbone: i laghi di Avigliana. Un vento non fortissimo, ma gelido frusta il paesaggio ed il nostro fiato, mentre parliamo, appena esce dalla bocca in nuvolette candide, viene disperso, sfilacciandosi."

Walter Gonzi,Una Storia Come Tante, lulu.com,2012, pag.103

STEP #03: UN LIBRO

Essendo stato costruito nel 2006, non è possibile ritrovare libri che narrano del percorso che adesso è possibile fare se non guide turistiche. Esistono però, dei libri che parlano dell'ambiente che il ponte stesso percorre: il territorio di Val di Susa e la Piccola Dora (Dora Riparia).


IL MERCANTE DI LIBRI MALEDETTI             
       

martedì 22 ottobre 2019

STEP #02: LE COSE


La caratteristica principale dei ponti tibetani è la sensazione di libertà dovuta alla sospensione nel vuoto. In tutta la sua lunghezza il percorso attraversa principalmente la Gorge di San Gervasio e il torrente Piccola Dora.
Tutto il percorso è di una bellezza estrema, dovuta unicamente alla natura circostante che fa da sfondo per quest'esperienza unica. Varia sono le "cose" che possono caratterizzarla.

ROCCIA DOLOMITICA
Durante tutto il percorso dei Ponti tibetani, ci si trova immersi in un paesaggio artistico eccezionale dove è la natura fa da sfondo principale. Troviamo molta vegetazione, correnti di fiumi e rocce in ogni punto raggiungibile dall'occhio.
Il tipo di roccia maggiormente presente è appunto la roccia dolomitica, "un tipo di roccia sedimentaria carbonatica costituita principalmente dal minerale dolomite".






NODO SOLIDO SEMPLICE

Una vita umana può dipendere da un nodo ben fatto. E' per questo che la seconda cosa necessaria da riportare sono i nodi semplici, tipicamente d'arresto che hanno come scopo principale quello di fissare le funi perché queste non si sfilino. Oltre ciò, ovviamente, ha scopo fondamentale di tenere legato un corpo quando i due capi della fune siano in tensione.
A prescindere dalle utilità principali, è grazie ai nodi che si permette l'unione delle funi che permettono di poter attraversare il ponte e poter godere dell'esperienza.






CASCO


Il casco è forse la cosa più importante e necessaria durante il percorso. Se si è appassionati di arrampicata si può portare il proprio altrimenti la struttura permette di affittare casco e il resto dell'imbracatura ad un prezzo modico.



















FONTI
https://it.wikipedia.org/wiki/Dolomia
https://www.cnandora.org/manuali-dei-nodi.html