venerdì 29 novembre 2019

STEP #23: LA COSA NELLA LETTERATURA

Per quanto riguarda la letteratura ho trovato molto interessanti due poesie che ho scoperto proprio tramite questo step.
La prima fa riferimento al casco utilizzato dal pompiere, immagine che riporta quindi, in questo caso, all'incendio di Boston del 9 novembre. La poesia cerca di esaltare l'eroismo dei pompieri, che hanno cercato di salvare più persone e limitare i danni alla città stessa; allo stesso tempo è come un canto di solidarietà umana.
HELMET
"Bobby Breen's, His Boston fireman's gift
With BREEN in scarlet letters on its spread
Fantailing brim,

Tinctures of sweat and hair oil
In the withered sponge and shock-absorbing webs
Beneath the crown - 


Or better say the crest, for crest it is-
Leather-trimmed, steel-ridged, hand-tooled, hand-sewn,
Tipped with a little bud of beaten copper...

Bobby Breen's badged helmet's on my shelf
These twenty years, "the headger 
Of the tribe", ad O'Grady called it

In right heroic mood that afternoon
When the fireman-poet presented it to me
As the "visiting fireman" -

As if I were up to it, as if I had
Served time under it, his fire-thane's shield,
His shoulder-awning, while shattering glass

And rubble-bolts out of a burning roof
Hailed down on every hatchet man and hose man there
Till the hard-reared shield-wall broke. "
Seasums Heaney, District and Circle, Farrar, Straus and Giroux, Faber and Faber, 2006.




La seconda poesia che vorrei proporre è una poesia di David Rowbotham, giornalista e scrittore australiano che narra, nella maggior parte delle sue poesie, di storia e come si può ben capire da questa poesia, delle guerre.
Guerre, che attaccano e tutti cercano di salvarsi, arrivando, quasi ironicamente, ad indossare un casco anche nel prato.
WEAR HELMETS ON THE LAWN..
"The world attack at dawn
Wear helmets on the lawn.

Most houses sanction war
in their want to save, from breaking,
garden and things worth fighting for,
with the fears of their own making.

Take down precaution from the wall
where it hangs, a too late shelter
for the house which, like a shell,
allowed and made the welter.

The host and the guest both look out.
It is the time for looking
as, in the shell of the fired shot,
emptiness is smoking.

The world attacks at dawn.
Wear helmets on the lawn."
David Rowbotham, The ebony gates: New and wayside poems, Central Queensland University Pres, 1996.



SITI:

domenica 24 novembre 2019

STEP #22: LA COSA NEI FUMETTI

MAGNETO: 1
Editore: Panini Comics
Data: 15/10/2018
Collana: Marvel super-sized collection

Magneto è un personaggio e antagonista principale degli X-Men, gruppo di mutanti il cui leader e mentore è il professor Charles Xavier.
Tutti questi personaggi hanno in comune il fatto di essere, appunto, persone nate con poteri diversi tra loro e considerati dagli altri esseri umani potenziali nemici o collaboratori. Magneto, va contro il pensiero di Xavier (una volta suo caro amico, ormai nemico) essendo convinto del fatto che mutanti e umani non possano vivere in armonia fra di loro e che i mutanti siano superiori.
Come si può ben dedurre dal suo nome, ha il potere di controllare i metalli e genera anche campi magnetici.
Xavier ha il potere di leggere le menti e controllarle, per Magneto, quindi, diventa necessario l'utilizzo del suo casco che diviene una sorta di schermo che impedisce al suo nemico di leggere i suoi pensieri, percependo, quindi, la sua presenza ed eventualmente controllarlo.

STEP #21: LA COSA NELLA MUSICA

Cercando un po' su internet ho scoperto questa canzone dal nome "I'll be wearing my helmet", una canzone che punta, in modo simpatico e tranquillo, di sensibilizzare all'utilizzo del casco per la nostra stessa incolumità.
Qui si trova il video con il testo compreso.

STEP #20: I BREVETTI DELLA COSA

Oggetto: Casco
Inventore: Roger M.Ball,Elizabeth Dallas
Anno di pubblicazione: 15 luglio 1998
N° di riferimento istituzionale: EP0852917B1


STEP #19: LA COSA NELL'ARTE

Nell'arte intesa in senso classico non ritroviamo molti riferimenti ai caschi in particolare, probabilmente perchè non è mai stata una cosa in cui si è posto l'accento nei tempi passati.
Con l'avvento di un nuovo concetto di arte, però, il casco è stato molto rivalutato. Sono molti ormai gli artisti che realizzano dei caschi delle vere e proprie opere, dipingendoci sopra.

I colori del motomondiale
Anche l'oggetto di per sè, soprattutto nell'ambito motociclistico, è diventato un'opera d'arte.
Il 7 maggio 2018 ci fu una mostra dei caschi del Motomondiale al Museo della Scienza di Milano che presentò l'esclusiva collezione di caschi originali disegnati da Drudi Performance.



Museo dedicato al karting e ai caschi


Apre, inoltre, nella pista kart indoor di Albenga un museo dedicato al karting e ai caschi che hanno segnato la storia del motosport dove sarà possibile visionare un'ampia gamma di caschi e Go-kart sia d'epoca che repliche di caschi che caschi puramente originali.



SITI:
https://www.primaonline.it/2018/05/04/271206/i-caschi-del-motomondiale-al-museo-della-scienza-una-finestra-sulla-motor-valley/

venerdì 22 novembre 2019

STEP #18: IN CUCINA

Come potuto notare fino ad adesso, il casco viene utilizzato molto spesso in alcuni tipi di "sport" appunto come l'arrampicata e il motociclismo. Per chi svolge queste attività diventa molto importante anche il comportamento in cucina. Chiunque svolga un'attività del genere deve, solitamente, seguire una dieta che gli permetta di svolgere al meglio queste attività.
Oltre a ciò, che è ovvio di fondamentale importanza, volevo anche riportare un innovazione che ho appena scoperto che si discosta da ciò detto precedentemente, ma che parla di un altro utilizzo del casco in cucina, proprio in un altro ambito.
Si parla di Kitchen Hideway,un casco basato sulla realtà virtuale che permette tramite "l'immaginazione" di pensare ad una pietanza e permettere la realizzazione del piatto stesso tramite uno chef robot  all'interno dell'edificio stesso, in una vera cucina e con del vero cibo.




SITI:

STEP #17: LA NUVOLA DELLA COSA


STEP #16: UNA PRIMA MAPPA CONCETTUALE


STEP #15: L'EVOLUZIONE FUTURA DELLA COSA


Il casco da sempre ha avuto diversi tipi di applicazioni, da come abbiamo visto nei miti greci, all'utilizzo nello sport, nei lavori che richiedono una protezione alla testa.
Con lo sviluppo della tecnologia si è arrivato anche all'invenzione di caschi per la visione di realtà aumentata utilizzabile in diversi ambiti tra cui principalmente giochi e simulazioni.
Tra le varie ricerche che ho fatto ho riscontrato la creazione del Crosshelmet X1.
Realizzato da Borderless Inc. il casco è dotato di una videocamera posteriore integrata per evitare il disturbo del profilo aerodinamico, di collegamento Bluethoot per permettere la connessione allo smartphone, comandi vocali, touchpad e realtà aumentata. Come scopo principale c'è quello della visibilità per risolvere il problema della non-visibilità degli angoli cechi: il casco, infatti, permette tramite realtà aumentata di vedere le immagini del posteriore e di visualizzare nel campo visivo le indicazioni del navigatore satellitare, bussola, meteo, ora e dati di percorrenza.


SITI:

STEP #14: LA COSA COME SIMBOLO

Il casco come simbolo lo ritroviamo già nella mitologia greca.

Kunée

Fu un copricapo magico, costruito in pelle di cane, in grado di rendere invisibile chiunque lo indossasse.  Viene solitamente associato alla figura di Ade, Dio del regno dei morti, che lo utilizzò per introdursi nella dimora di Crono, Dio del Tempo, rubandogli le armi.









Utilizzato nei brand
Il casco è utilizzato anche come marchio da parte di numerosi brand di ogni genere.







Cartelli di obbligo
Utilizzato in cartelli in zone di lavoro, proprio per segnalare l'obbligo di doverlo indossare visto il lavoro rischioso.














SITI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Kun%C3%A9e

STEP #13: L'ANATOMIA DELLA COSA


STEP #12: I MATERIALI DELLA COSA





Il casco è composto da un guscio esterno per resiste agli urti realizzato maggiormente in plastica. All'interno troviamo una struttura di polistirolo compresso, necessario per le sue capacità isolanti e la sua leggerezza, uno o più strati di gommapiuma, che permettono la comodità ed infine un sottogola per permetterne la chiusura.
La chiusura stessa è fondamentale: la fettuccia anteriore e quella posteriore dovrebbero formare una Y intorno alle orecchie.
Ciò che devono permettere questi materiali è principalmente la resistenza agli urti senza la rottura del casco stesso.



giovedì 7 novembre 2019

STEP #11: LA TASSONOMIA DELLA COSA

Tracciare una tassonomia del casco nelle sue varie evoluzioni mi riporta, sicuramente, a farlo attraverso i diversi impieghi per cui usiamo l'oggetto stesso.
Cercando di classificare i vari tipi di casco ho deciso di focalizzarmi principalmente su due utilizzi principali: motociclismo e arrampicata.
Per quanto riguarda il primo, i caschi che vengono realizzati sono costituiti spesso con materiali diversi, alcuni non sono neanche più legali (vedi casco a scodella), altri sono più resistenti, o più leggeri, in base alle proprie necessità.
 

 

Risultati immagini per CASCO jet moto
Casco Jet
Risultati immagini per CASCO A SCODELLA
Casco a scodella











Risultati immagini per CASCO integrale
Casco integrale
Risultati immagini per CASCO multifunzione
Casco Multifunzione
Risultati immagini per CASCO da cross
Casco da cross
Risultati immagini per CASCO modulare
Casco Modulare

 












Per quanto riguarda i caschi utilizzati per l'arrampicata vengono distinte principalmente due categorie
Casco a calotta rigida 
 

Casco a schiuma











Dove la principale distinzione sta nel fatto che i primi migliori riguardo la resistenza e l'impatto con altri oggetti. I secondi hanno, invece, sono caratterizzati per la loro leggerezza.







mercoledì 6 novembre 2019

STEP #10: I PROVERBI DELLA COSA

"If you’ve got brain, wear a helmet"
Questo è più uno slogan che un proverbio, ma potrebbe e forse dovrebbe proprio diventarlo. Sta proprio ad indicare l'utilizzo necessario del casco, senza il quale si rischia, in alcuni casi, di perderci anche la vita.
Penso dovrebbe essere impresso nelle menti di tutte le persone, che proprio come dice questa frase, se abbiamo un cervello è implicito l'obbligo di indossare un casco.

martedì 5 novembre 2019

STEP #09: I NOMI DELLA COSA




Dal vocabolario Garzanti:
CASCO = "copricapo in materiale rigido e resistente, usato da militari, motociclisti, sportivi ecc. a scopo protettivo dim. caschetto"
Deriva dallo spagnolo casco che significa "cranio,elmo".

INGLESE: HELMET
SPAGNOLO: CASCO
TEDESCO: HELM

STEP #08: LA COSA

IL CASCO
La mia scelta sulla "cosa" tra quelle precedentemente descritte è il casco. A mio parere è veramente l'oggetto più importante dell'esperienza che si vive sul ponte tibetano insieme, ovviamente, alla fune che leghiamo intorno alla vita per la nostra sicurezza.
L'esperienza al Ponte Tibetano Cesana-Claviere è stata forse una delle esperienze più entusiasmanti della mia vita: essere sospesi nel vuoto percorrendo tutto il percorso dà un grandissimo senso di libertà e leggerezza.
Il casco, ovviamente, è indispensabile!
Non è mai successo, per quanto ne so, ma ovviamente potrebbe succedere che per qualsiasi tipo di motivo le cose non vadano come previsto, quest'oggetto diventerebbe veramente stra-necessario.

STEP #07: UN FILM

THE MILKY WAY
The Milky Way diretto da  Luigi D’Alife è un film organizzato tramite crowd-funding che narra del territorio tra Italia e Francia e le rotte di emigrazione e immigrazione che passano di lì. Ha come obiettivo spiegare il percorso e come le persone lo attraversano, come sono le persone che ci vivono ponendo maggiore attenzione fra quello che era e quello che è oggi.
Il film sarà composto di interviste che porranno l'accetto sugli argomenti citati, momenti di osservazione del contesto e fiction di ricostruzione.





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STEP #06: IL NOME DEL LUOGO

PONTE TIBETANO CESANA-CLAVIERE


Un ponte, di per sè, è un manufatto di legno o ferro che serve per permettere l'attraversamento di un percorso. Deriva dal datino "pontem", congenere al greco pontos e patos con i quali ha il significato di passaggio, via, e dalla radice path, andare.
Il termine "tibetano" fa ovviamente riferimento alla nazione del Tibet, regione situata nell'altopiano del Tibet famosa come "il tetto del mondo" dato il paesaggio costituito per lo più da cime molto elevate.
"Ponte tibetano" ,quindi, si riferisce ad un ponte costituito a tre funi, una su cui camminare e due usate come corrimano utili per evitare l'oscillazione della persona stessa. Più le funi sono tese meno si oscilla.
Il ponte tibetano Cesana-Claviere , in particolare, è stato inaugurato nel 2006 si estende tra le città di Claviere e Cesana (da cui prende il nome) ed è considerato il ponte tibetano più lungo del mondo  con 544 metri di lunghezza e 30 metri di altezza (anche se si raggiungono quasi gli 80 metri di altezza nell'ultimo ponte).
Il percorso di per sè dura 1 ora e 30 minuti al quale si può aggiungere la visita de "La ferrata del bunker", vecchio bunker sottoterra risalente alla Seconda Guerra Mondiale utilizzato dall'esercito italiano.
Fanno da sfondo per tutto il percorso montagne, alberi e le splendide Gorge di San Gervasio dove scorre anche la Piccola Dora.
Il ponte è stato dedicato a Sergio Bompard, una guida alpina di Bardonecchia scomparsa nel 2006 a causa della malattia.



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STEP #05:IL MITO

Il Piemonte, di per sè, è una regione ricca di miti e leggende legate soprattutto alla magia nera. Non mancano anche nella zona del Canavese miti rilegati alla vita delle streghe.
Donne accusate di stregoneria erano al servizio del diavolo che dovevano essere giudicate come tali; coloro che non confessavano venivano esorcizzate e molto spesso anche torturate arrivando spesso a finire ad essere bruciate sul rogo.




L'ultima strega canavese
"Verso la metà del  1700 si chiudono i processi per stregoneria, ma la superstizione e la magia continuano a vivere fino quasi ai nostri giorni, per la cronaca, dai testi sembra che l’ultima masca del nostro angolo di Canavese, chiamata dal popolo Marchesa, vivesse a Crosaroglio (tra Forno e Levone) nel 1839, dai ricordi popolari si racconta che raccontava d’essere in buoni rapporti con il diavolo, di leggere nel pensiero e di conoscere ogni sorta di magia.  Portava sempre al fianco un falcetto e, tra l’altro, sosteneva d’essere in grado, legandosi una fettuccia ad una gamba, di percorrere in brevissimo tempo qualunque tratto di strada."

La storia di Cesana è comunque ricca di altri miti, tra cui quello di Desorus Tosolano, feudatario ucciso da una casanese travestito da sposa.
"Il feudatario di Cesana, Desorus Tosolano, aveva instaurato un regime tirannico, addirittura usufruiva dello ius primae noctis, per questa sua vilenza venne ucciso da un cesanese travestito da sposa; una sorte simile toccò a suo figlio che fu "defenestrato" attraverso una bifora del campanile.
Con la concessione dei Delfini nel 1343 nacque la repubblica degli Escartons (o Escartons) e Cesana si trovò a essere nell'Escarton d'Oulx fino al 1713 quando fu ceduta ai Savoia con il trattato di Utrecht.
Tra il XIV e il XVII secolo la valle di Cesana fu sconvolta direttamente e indirettamente dalle guerre di religione combattute soprattutto contro gli "eretici valdesi" delle valli di Pragelato.
Nel 1708 durante la guerra di successione spagnola le truppe piemontesi e savoiarde si asserragliarono nel paese, ma l'esercito francese riuscì a penetrare causando saccheggi e incendi.
Nel XVIII secolo anche l'importanza strategica andò scemando fino all'epoca in cui con la costruzione di nuove strade Cesana ebbe un nuovo sviluppo del traffico commerciale."

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