Come riportato nello step riguardante la cosa nell'arte, esistono già alcuni musei che fanno riferimento al casco: go-kart, pompieri o motociclisti. In questo post, però, vorrei far più riferimento a trattare il museo del casco in base al suo utilizzo nel tempo.
In realtà, qualcuno potrebbe pensare che fondamentalmente il suo utilizzo sia sempre stato lo stesso: proteggere il cranio; e in realtà non avrebbe neanche torto.
Partendo, però, analizzando il kunèe,oggetto precedentemente citato, è chiaro come il casco, in passato, fosse visto come un oggetto fantastico, con dei veri e propri poteri (appunto quello di permettere l'invisibilità in questo caso).
In realtà, spesso le divinità greche indossavano un casco e questo, a mio parere, non era una casualità. La magnificenza dell'oggetto rappresentato, infatti, puntava a glorificare e rafforzare il concetto della divinità stessa.
Dall'utilizzo dell'oggetto come cosa divina, si passa, con l'avanzare del tempo, a renderlo una cosa comune ed indispensabile per ciascuno: nella maggior parte dei lavori fisici diviene obbligatorio; con l'invenzione dello scooter (e in seguito del monopattino elettrico) diventa regola utilizzare il casco per proteggersi da eventuali incidenti. In questo caso, la cosa non deve essere più ricco di ornamenti e maestoso, ma dev'essere semplice, di facile utilizzo e deve possedere dei materiali che proteggano effettivamente la persona che lo indossa.
Con l'innovazione e la tecnologia, infine, il casco non è più solo l'oggetto che ci protegge, ma anche la cosa che ci fa "viaggiare" al di fuori della realtà. Nascono,infatti, i primi caschi per la realtà aumentata, dove la parte fondamentale diviene la visiera che si trasforma in una finestra per un mondo "immaginario": in questo caso, il casco non ci protegge da nulla, quindi non richiede specifiche come prima citato. La caratteristica fondamentale diviene solo la tecnologia utilizzata per realizzarlo.
domenica 8 dicembre 2019
giovedì 5 dicembre 2019
STEP #26: LA COSA SUI FRANCOBOLLI
Colui che troviamo raffigurato in questo francobollo è il Re Alberto I del Belgio (1909-1934) in trincea.
Il francobollo risale al 1919, è più o meno in quel periodo, dopo la Prima Guerra Mondiale, che in Belgio i francobolli cominciano a rappresentare anche i re in diverse ambientazioni.
Essendo il Re raffigurato in guerra (proprio perchè fu ciò per cui fu più ricordato negli anni) gli vediamo addosso un casco, necessario per la guerra di trincea.
Il francobollo risale al 1919, è più o meno in quel periodo, dopo la Prima Guerra Mondiale, che in Belgio i francobolli cominciano a rappresentare anche i re in diverse ambientazioni.
Essendo il Re raffigurato in guerra (proprio perchè fu ciò per cui fu più ricordato negli anni) gli vediamo addosso un casco, necessario per la guerra di trincea.
STEP #25: LA COSA A CASA
Ogni mattina, alle 8:00 puntuale, prende il suo casco ed esce a fare le sue commissioni.
Andandolo a trovare spesso ho notato, però, che non utilizza il casco solo per indossarlo quando prende il suo scooter, bensì ho trovato una piacevole sorpresa.
Ho scoperto che il casco, che possiede da ormai circa 20 anni, per lui ormai è diventato un porta oggetti.
Appena rientra a casa, appende il suo casco nell'appendi-abiti e lo utilizza come deposito delle chiavi dello scooter oppure come appoggio di sciarpe, guanti o buste varie.
Per questo ho deciso di portare come esempio il suo utilizzo del casco in casa: da "semplice" protezione per la testa durante i suoi viaggi, diventa anche un vero e proprio "porta-cose".
STEP #24: LA COSA NEL CINEMA
Titolo originale: Easy Rider
Anno di produzione: 1969
Regista: Dennis Hopper
Essendo un viaggio in moto, ovviamente ritroviamo spesso l'immagine del casco indossato dai due amici in quasi ogni scena.
Il casco del protagonista con stampata la bandiera dell'America, Wyatt, diventa quasi iconico e permette di dare, nel film, il soprannome di Capitan America al protagonista.Il casco, in questo caso, sta quasi a rappresentare il "sogno americano". Wyatt, infatti, è un uomo che non perde nessun occasione, prende tutto ciò che gli è possibile dall'ambiente circostante. Viene visto nel film come l'uomo libero che tutto fa e tutto può.
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